La morte e l’ipocrisia.
“La morte di Dalla mi ha spiazzato”.
Questa è la parte finale di un messaggio che mi ha mandato Matteo giovedì scorso mentre ci stavamo preparando per organizzare una session in studio a Milano il giorno dopo.
E’ la cosa più chiara per esprimere il mio stato d’animo.
Non ero un super fan di Dalla, Dalla non era nemmeno giovanissimo, Dalla non faceva probabilmente dischi degni dei suoi capolavori da diversi anni, Dalla era molto controverso.
Ma la sua morte mi ha spiazzato.
Perchè sembra impossibile che sia morto Lucio Dalla. Ed è la cosa che credo più le persone abbiano pensato.
Ma non avrei voluto dire nulla su di lui, altri hanno già detto tutto. Dalla era semplicemente un genio e questo basta.
Voglio dire però che quello che sta succedendo adesso è veramente triste. La polemica sul fatto che “se avesse fatto coming out non gli avrebbero fatto i funerali in chiesa” è assurda, crudele e stupida. Che cosa ne sanno?
E mi vengono in mente tante cose. Mi viene in mente l’invidia. L’invidia che in troppi provano per le persone molto amate. E mai a pensare una volta che se queste persone sono così amate un motivo ci sarà.
E l’odio per i soldi. Degli altri, s’intende.
Questo odio brutale che tutte le volte viene fuori per chi ha la “colpa” di avere fatto i “fortuna”. Tirando fuori si tutta l’ipocrisia del mondo da frasi del tipo “ma perchè un grande chirurgo che salva la vita alla gente non è così ricco ed amato?”
Perchè la realtà nuda e cruda è che chi odia la ricchezza di un altro è perchè questa ricchezza non gli appartiene e chi disprezza l’amore “della gente” verso una persona è solo perchè soffre del fatto che questo amore non venga concesso a lui. Peccato che non lo ammetterà mai.
Perché questo si sarebbe un grande coming out!
Lo ammetto. Quando muore qualcuno (soprattutto se famoso) l’ipocrisia va alle stelle. Ma ci va, alle stelle, anche l’ipocrisia di chi denuncia questa ipocrisia.
Io voglio essere libero di poterla pensare “al contrario”.
Voglio essere libero di non sentirmi un cretino se mi colpisce la morte di un motociclista perché magari è comunque la morte di un ragazzo di 24 anni.
E voglio essere libero di sentirmi spiazzato dalla morte di un cantante senza che nessuno mi ricordi che ci sono cose più importanti o che comunque era troppo famoso o troppo ricco o troppo gay non dichiarato.
Quelli, per me, sono solo cazzi suoi.
La sua musica, invece, sono anche cazzi miei.
Anzi, cazzi di tutti, visto che è arrivata così lontano da infilarsi così sotto la pelle di chiunque.
Addirittura fin sotto quella dei ragazzi di Radio Padania..